giovedì 16 ottobre 2014

Bricchi in latta e gabbiette nel Paese delle Meraviglie


Cappellaio Matto: Credi ancora che sia un sogno, non è vero?
Alice: Ma certo, è solo un'invenzione della mente
Cappellaio Matto: Questo vorrebbe dire che non sono reale?
Alice: Temo di si, ma non mi sorprende di sognare uno mezzo matto
Cappellaio Matto: Ma dovresti essere mezza matta anche tu per sognare uno come me
Alice: Evidentemente lo sono, mi mancherai quando mi sveglierò....



Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto.Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre il doppio!




Stregatto: Comunque, se io cercassi il Bianconiglio lo chiederei ....al Cappellaio Matto!

Alice: Al Cappellaio Matto? Oh, no, no !!
Stregatto: Oppure al Leprotto Bisestile, in quella direzione!
Alice: Ok, grazie!! Credo che chiederò a lui!
Stregatto: Però guarda che gli mancan diversi venerdi...
Alice. Oh, ma io non voglio andare in mezzo ai matti!
Stregatto: Oh, non puoi farci niente! Sono quasi tutti matti qui!Io son matto, tu sei matta.
Alice: Come sai che son matta?
Stregatto: Tu devi esserla, altrimenti non saresti venuta qui!


Alice rise: "E' inutile che ci provi", disse, "non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto", ribattè la Regina, "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno.A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione".

Alice: So chi ero stamattina, ma da allora devo essere cambiata diverse volte


Alice allora aprì la porticina: essa dava su un piccolo corridoio non più grande della tana d'un topo. S'inginocchiò ein fondo al corridoio vide il più bel giardino che si possa immaginare. Allora le venne voglia di uscire da quella stanza oscura e passeggiare fra quelle aiuole fiorite fra quelle fresche fontane. Ma attraverso quel buco non poteva passare nemmeno la sua testa.

"E anche se ci passasse la testa"pensava la povera Alice "a che mi servirebbe senza le spalle? Dovrei essere capace di ritirarmi come un telescopio! Forse ci riuscireise sapessi da dove cominciare".
Infatti come voi sapetele erano ormai successe tante cose straordinarie che Alice cominciava sul serio a credere che per lei non ci fossero cose impossibili.
Ora però era inutile restare ad aspettare davanti a quella porticina; perciò Alice tornò verso la tavola di vetro con la speranza di trovarci un'altra chiave o almeno un libro che insegnasse il modo d'accorciare la gente alla maniera dei telescopi. Invece trovò una bottiglietta (Alice era certa che prima non c'era) con sopra un cartello che diceva "BEVIMI" in caratteri di stampa grandi e belli.
"Bevimi": era facile a dirsi. Ma la saggia piccola Alice non ebbe fretta.
"Prima" disse "guarderò bene se c'è scritto sopra "veleno"". Infatti aveva letto un mucchio di racconti dove c'erano bambini bruciati o mangiati da bestie selvagge o che erano rimasti vittime di cose altrettanto spiacevoli proprio perché non avevano voluto obbedire ai consigli delle persone grandi. Per esempio i grandi dicono che un attizzatoio arroventato brucia le mani se uno lo tiene troppo a lungo; che se vi tagliate MOLTO profondamente un dito con un coltello il dito di solito sanguina; che se bevete il contenuto d'una bottiglia sulla quale è scritto "veleno"quasi certamente vi capita prima o poi di sentirvi male.
Ad ogni modo su quella bottiglia NON c'era scritto "veleno"perciò Alice si azzardò ad assaggiarla e la trovò molto buona. Il sapore e l'odore avevano qualcosa che ricordava la torta di ciliege la crema l'ananasso il tacchino arrosto il croccante e i crostini caldi imburrati. Naturalmente la bevve tutta.
"Che strana sensazione!" disse Alice. "Sembra che mi stia accorciando come un telescopio".
Era proprio così. Adesso Alice era alta non più di venti centimetri.
Il suo volto s'illuminò al pensiero che quella era proprio la statura che ci voleva per passare dalla porticina e arrivare in quel magnifico giardino. Però aspettò ancora un po' per vedere se continuava ad accorciarsi: si sentiva un po’ nervosaa questo proposito.
"Speriamo che la smetta" si diceva. "Se continuo così finirò col consumarmi tutta come una candela. E allora che aspetto avrei?" Cercò d'immaginare che aspetto ha la fiamma di una candela quando si è spenta ma a dire il vero non le sembrava di aver mai visto una cosa di questo genere.
Dopo un po'visto che non succedeva più niente decise di andare subito nel giardino. Ma che sfortuna! Quando si trovò dinanzi alla portasi accorse che aveva dimenticato la chiave d'oro. Allora ritornò verso il tavoloma si accorse che non arrivava più a prenderla. Vedeva benissimo la chiave attraverso il vetro e fece molti tentativi per arrampicarsi lungo una gamba del tavoloma scivolava sempre. Dopo aver provato diverse volte si sentì così stanca che si mise a sedere per terra e cominciò a piangere.
"Ma perché piango? Non serve proprio a niente!" disse fra sé Alice. E dopo un po'con un tono deciso aggiunse: "Ti consiglio di smetterla immediatamente".
Di solito Alice si dava degli ottimi consigliperò poi li seguiva raramente. Qualche volta arrivava perfino a sgridare se stessa così severamente da farsi venire le lacrime agli occhi. Un giorno tentò addirittura di tirarsi gli orecchi perché aveva provato a imbrogliare sui punti durante una partita a palla tra lei e lei stessa. Infatti questa strana bambina pretendeva a volte d'essere due persone.
"Ma ora" pensava la povera Alice "non mi servirebbe a niente fingere d'essere due persone. Di me è rimasto tanto pocoche basta appena a fare una sola persona che si rispetti!" D'un tratto si accorse di una scatoletta di vetro che era sotto il tavolo. L'aprì e ci trovò un pasticcino sul quale era scritto con lettere di crema: "MANGIAMI" "Va bene" si disse Alice. " Lo mangerò e se mi farà crescere vuol dire che riuscirò a pigliar la chiave; se invece mi renderà ancora più piccola passerò sotto la porta. In qualunque modo entrerò nel giardino e non m'importa di quello che succederà dopo".
Addentò un boccone e si chiese ansiosa: "Come divento come divento?" Si teneva la mano sulla testa per sentire se la sua statura crescevama restò molto sorpresa quando si accorse che era sempre la stessa.
Come tutti sannonon succede mai niente di strano quando si mangia un pasticcino. Alice però s'era ormai abituata a vedere solo cose straordinarie: adesso che andava tutto nella maniera normale se ne sentiva veramente delusa.
Intanto continuò a mangiare e poco dopo il pasticcino era finito.


Di solito Alice si dava degli ottimi consigli, però poi li seguiva raramente...

Source: Alice nel Paese delle Meraviglie (L.C)



















                       
                       Perchè bisogna essere un pò matti, credere nei sogni e nelle cose impossibili!  
  
                                                                 Photos by me.
                                                                     A presto!


2 commenti:

  1. Ciao! Anche io adoro "Alice nel paese delle meraviglie"...e quanto sono favolose le tue foto! Un caro saluto . Cecilia.

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  2. Ann ma allora potresti essere un pò matta anche tu....:-)... visto che hai l'aria di credere nei sogni e nelle cose impossibili e last but not least ti piacciono le mie foto....sei un tesoro a commentare i miei post ...

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